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    Passarono due anni senza alcun problema, o quasi. In effetti la bambina aveva 7 anni, e cominciava a riflettere sul fatto che non aveva madre, solo “nonna e papà”. Allora un giorno Alessandro andò con lei a raccogliersi sulla tomba di Eleonora. Era la prima volta che Ale andava sulla tomba della donna. Lui pensava che alla vista del nome del marito di lei, sarebbe diventato pazzo di gelosia. Però Lavinia insisteva per sapere le sue origini. Prima di rendere onore alla morta, cercò l’altra tomba. Ma non c’era.

     

     


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    Perplesso, Alessandro cercò ancora. E più avanzava, leggendo i nomi scritti sulle tombe, più si avvicinava a quella di Eleonora. Una grande paura lo prendeva al ventre; temeva la vista di queste pietre fredde in questi luoghi vuoti e silenziosi. Aveva paura della morte, ed egli rifiutava l'evidenza. È molto più facile vivere nelle illusioni che nella realtà...

     

    -Papà! Guarda, è qui.

     

    La bambina si era inginocchiata. Guardava attentamente una tomba particolare.

     

    -Vedi, è scritto Eleonora Carpe. Ma mi avevi detto che la mia mamma si chiamava Eleonora Simia, Papà! È lei o no?

     

    Alessandro rispose dolcemente.

     

    -Sì, è lei.

     

    Fissava la foto, l'unica cosa che decorava la pietra.

     

    -È bella...mormorò la bambina.

     

    Alessandro si stupiva di sentirsi così calmo. E si stupiva anche della tranquillità di Lavinia che toccava la foto e la pietra. A 7 anni, dava prova di una vivacità di spirito e di una calma che meravigliava gli abitanti del villaggio. Aveva delle fattezze di donna, una dolcezza in tutto il suo essere. Giocava raramente con gli altri bambini. Era anche di una maturità incredibile. Ed Alessandro era felice solamente vicino a lei, in questa calma riempita di tristezza e di semplicità.

     

    -La tomba è gelata, disse a suo padre. Deve avere freddo, no?

     

    -Gli porteremo una coperta la prossima volta, le rispose l'uomo.

     

    Ciò bastò a fare sorridere la bambina. Ma rapidamente chiese di vedere il suo primo padre. Questa domanda fece molto male ad Alessandro. Avrebbe voluto essere suo padre, il suo vero padre. Ma sapeva che non era possibile. Promise a Lavinia di cercare suo padre che non si trovava là. E sua figlia, prima di partire, rivolse queste parole ad Eleonora.

     

    -A presto Mamma! Papà ed io torneremo per portarti una coperta.

     

    E gli occhi di Alessandro si riempirono di lacrime davanti tutto l'amore che portava a Lavinia. Con l'ingenuità dei bambini, aveva creato di nuovo il legame tra lui ed Eleonora.

     

    -Sbrigati, tesoro. Nonna ci sta aspettando per mangiare, e questo pomeriggio dobbiamo sistemare la legna.

     

    E Alessandro, camminando, si chiedeva se avesse conosciuto una famiglia di nome Carpe nella regione, e se potesse essere più felice del momento in cui teneva la mano di Lavinia.

     


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    Dopo aver pensato molto, dedusse che si era sposata con un uomo che lui non conosceva. Ma pensò anche a un vecchio amico che aveva dovuto cambiare nome, dopo avere collaborato con la giutizia in un affare di prostituzione nella mafia piemontese. Però non poteva essere il caso di “Eleo amore”. Arrivando a casa loro, la nonna era nel giardino a raccogliere qualche tulipano. Arrivò in quel momento una grossa macchina nera. Sparò in questo momento una raffica di pallottole un uomo incappucciato. Alessandro riesce a vedere il conduttore. Era un uomo conosciuto da lui, però non sapeva come si chiamava né dove l’aveva incontrato. La sua prima idea era di andare ad aiutare sua madre. Per fortuna aveva solo qualche ferita, niente di grave. Pensò allora che era lui che volevano colpire. Voleva proteggere sua madre e sua figlia adottiva nascondendole. Però l'anziana madre fu categorica, lui era in pericolo...

     


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    Comunque, Ale non pensava più al pericolo che lo minacciava. In effetti, pensava solo a sua figlia che era traumatizzata. Sfortunatamente, malgrado il fatto che aveva una grande maturità, la scena che aveva visto ripassava sempre nella sua testa. La sua vivacità di spirito aveva lasciato la ragazza. Non parlava più con suo padre.

     

    Ale sapeva che il suo lavoro di prima cominciava a creare un problema e che non poteva vivere tranquillamente con Lavania. Ripensava al Padrino e a Roberta. Era sicuro che la maniera di lasciare loro due anni fa era il fondo del problema. Non era buono lasciare così il capo dei capi, il più grande padrone mafioso dell'epoca...

     


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  • Per Alessandro la prima cosa da fare era mettere Lavinia in un posto sicuro, questa piccola ragazza era l'unico amore che gli restava. Lui decise di affidare la bambina a un amico del villaggio; una persona di cui si poteva fidare. In effetti il capo della mafia poteva annientare Ale ritirando l'amore della sua vita. Nessuno nel villaggio doveva sapere la presenza di Lavinia, molte persone non apprezzavano la famiglia di Alessandro e aveva paura di perdere sua figlia. Una volta portata la bambina in un luogo sicuro, Alessandro decise di andare a fare visita a Luciano per sapere ciò che si aspettasse veramente da lui...

     


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