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    Eleonora lo guardò con amore. Pianse e disse:

     

    -Alessandro ti amo ma non posso sposarti per il momento. I miei studi sono veramente importanti. Sai, per una donna è molto importante realizzarsi in questo mondo di uomini."

     

    Alessandro restò stupefatto e disse :

     

    -Eleonora ma ...

     

    -Senti, ti amo dal più pronfondo del mio cuore, veramente, ma non posso abbandonare i miei studi per sposarti. Non ho nulla contro, ma sono l'unica donna nella mia classe e ... spero che tu possa capire.

     

    -Lo capisco ma è molto difficile. Sei la persona che amo di più. Eleonora....

     

    -Sono afflitta.

     

    Eleonora partì e lasciò solo Alessandro.

     


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    Questa donna era l'unica per Alessandro, doveva quindi accettare la sua scelta.

     

    Lasciò passare alcuni mesi senza dare notizia a Eleonora. Voleva riprendere la sua vita prima che quella non diventasse un incubo. L'aveva sognata talmente tante volte...

     

    Sognava di una vita migliore, solamente la sua donna tanto amata non era più la stessa. Eleonora era diventata una donna che Alessandro non riconosceva più, era un uomo cambiato e decise di lasciare tutto per vivere il suo sogno.

     


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    Tornò nel luogo in cui era nato, nel Piemonte, per costruirsi un futuro migliore, pensò di frequentare un'università di lingua.

     

    Purtroppo, per frequentarla, erano necessari molti soldi, dunque decise di lavorare nei bar, nelle pizzerie per ottenere i soldi necessari. Abbandonò Eleonora per il lavoro.

     

    Il suo sogno cambiò, preferì diventare qualcuno nel suo futuro. Non pensò più alle donne e si impegnò a lavorare senza tregua.

     

    Dopo un mese, riuscì ad acquistare un appartamento nella periferia.

     

    Un giorno, mentre lavorava, incontrò una ragazza bionda, dagli occhi celesti i quali hanno attratto il suo sguardo. Si chiamava Cassandra, abitava nella provincia di Torino e frequentava la stessa università di Alessandro.

     


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    Alessandro studiava molto. Imparava l'inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo, il portoghese e il russo. Dopo qualche settimana, poteva scrivere poesie in francese, inglese, tedesco, e sapeva presentarsi e dire qualche frase con un accento perfetto nelle altre lingue. Non vedeva passare il tempo ma sapeva che la guerra sarebbe ritornata. Quando? Non lo sapeva. Ma sapeva che doveva tornare all'esercito nelle settimane successive. Quando era all'università, non pensava alla guerra. E non pensava quando scriveva poesie in italiano o nelle altre lingue e quando imparava le sue lezioni. Pensava a questa miseria quando non aveva niente da fare, quando dormiva o non sapeva cosa scrivere. Un giorno, alla fine del mese di maggio 1860, ricevette una lettera, non lesse il mittente, pensando che fosse Eleonora , ma era il suo capitano che gli ordinava di andare a Firenze il più presto possibile. Disse addio ai suoi genitori, chiedendo loro di dire a Eleonora che lui partiva in guerra; disse addio anche ai suoi professori promettendo di studiare le lingue se avesse il tempo.

     


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    La guerra fu terribile, ricordò ad Alessandro i suoi amici, morti per quella che loro chiamavano patria, i suoi compagni volevano crederci, anche il nostro eroe ci aveva creduto ma quando risuonarono i tamburi della guerra lui non potè più sostenere che si potesse morire per un sogno, perché nessun sogno sparge il sangue umano, questo era incubo, un incubo fatale, dove molte vite erano spezzate. Alessandro non combattè per una patria o un sogno, non pensava neanche che fosse possibile un giorno vedere questa patria. Lui sperava soltanto di rivedere Eleonora

     


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