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    Alessandro disse addio alla sua famiglia. Era difficile, sopratutto con Lavinia. Nonostante lei non fosse sua figlia, lui si era veramente affezionato a lei. Durante questi due anni, aveva trascorso dei momenti indimenticabili. Ma il più faticoso per Alessandro era di non sapere se un giorno l'avrebbe rivista. Questo fu certamente uno dei pensieri che spaventava di più Ale, non voleva vedere questo problema, non voleva pensare a questo. Dopo avere trovato degli uomini, poiché la fattoria non poteva funzionare senza uomo, lui partì. Lasciò tutto dietro di lui, con la speranza di tornare. Alessandro andava all'appartamento di Luciano. Due giorni dopo, si trovava nell'appartamento. Lui bussò alla porta, ma nessuno rispose. Allora, siccome la porta era aperta, lui entrò. Osservò il locale.

     


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    C'erano tante cose rotte per terra... I cassetti erano tirati fuori e molti documenti erano strappati. Ale entrò e vide soldi sparpagliati. L'aggressione non fu fatta con l'obiettivo di rubare soldi, pensò il giovane uomo. Andò avanti e trovò il capo dei capi per terra. Luciano giaceva nel proprio sangue. Aveva due pallottole nella pancia, una nella spalla e un'altra nella testa, sulla fronte. Sembrava simile ad un'esecuzione.

     

    Non c'era veramente alcun rumore nella stanza. La calma e la morte davano la sensazione di un'eterna quiete. Ale era terrorizzato ma nello stesso tempo era felice. Si disse che finalmente la morte di Luciano non era una cosa brutta. Un sogno invase Ale e pensò alla sua cara bambina Lavinia.

     

    Ma smise di pensare quando vide entrare due carabinieri.

     


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    I due carabinieri avevano visto la porta aperta, allora erano entrati

     

    -Scusi , ma chi è Lei ? E perché é qui ?  

     

    Allora, Alessandro fece vedere la sua carta d'identità. Ma mentì sul motivo della sua venuta, inventò una storia. Non voleva avere dei problemi. Lui sapeva che Luciano, il capo dei capi, era ricercato da tutti. E dunque, fece tutto per avere un'aria innocente.

     

    Ma un'idea gli passò nella testa. Sì, Luciano era stato assassinato,e dunque, anche lui era in pericolo. Ale doveva imperativamente sapere perché Luciano era stato assassinato...

     



     


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    La settimana seguente, fece tante ricerche. Il suo passaggio a New York gli aveva fornito tanti contatti. Però nessuno sapeva niente sulla morte di Luciano, ed Alessandro non voleva tornarci con sua moglie. Ma fu lei ad incontrarlo. Era ancora più brutta della prima volta, sempre con la faccia ed il corpo di una vecchia donna. Lei disse che aveva ricevuto una lettera della madre di Ale, proprio la mattina, però aveva rinviato il messaggio. Alessandro aveva allora paura per sua madre e sua figlia, benché non fosse veramente sua, perciò tornò in Italia.
    Arrivando a casa sua un brutto sentimento lo prese. Sua madre era morta ed il messaggio era il suo testamento. In effetti era la realtà. Andò ad aprire la buca delle lettere, era là. L'aprì. Il messaggio cominciava con parole d’amore per suo figlio e per Lavinia. Però dopo, quello che lesse Alessandro lo fece sedere. Lei aveva custodito un grande segreto che ormai raccontava. Eleonora si era pentita. Lei aveva denunciato un grande padrino che aveva dovuto rifugiarsi in America. Si sentiva minacciata e per proteggere sua figlia, l’aveva affidata alla persona che poteva meglio di tutti occuparsene, suo padre. Alessandro era dunque il padre di Lavinia.
    Eleonora era, in realtà, stata assassinata dalla mafia e dal suo padrino. E senza saperlo lui era entrato in quest’organizzazione. Potrebbe essere Luciano il padrino denunciato...

     


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  • Il va falloir se mettre d'accord sur la fin :) comme on arrive au bout. Dites moi ce que vous en pensez et qui doit écrire. Pour ma part il me reste juste un texte.


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